OMCEO
ORDINE PROVINCIALE DI ROMA
DEI MEDICI-CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI
"Lo sport è benefico per i bambini asmatici"
(DIRE) Roma, 6 set. - Asma e sport? Sì grazie.
Quando questa patologia (che colpisce tra il 5 e 10% della popolazione pediatrica) è tenuta sotto controllo lo sport è benefico per la salute e può essere praticato persino a livello agonistico (previa valutazione funzionale e certificazione del medico dello sport). Basti pensare che una percentuale di atleti asmatici compresa tra il 4.2 e il 7.7% ha partecipato alle diverse edizioni dei giochi olimpici tra il 2002 al 2010, e tra questi atleti, dal 5.4 al 15.6%, hanno vinto una medaglia (Br J Sports Med 2012;46:413-416).
L'attività fisica migliora l'efficienza cardiorespiratoria e previene l'insorgenza di sovrappeso o obesità, ansie e paure dei genitori non dovrebbero porre inutili limitazioni alla pratica sportiva perché il vero rischio per la salute è rappresentato dalla sedentarietà, avvertono gli specialistici della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica.
Spiega la Presidente Siaip prof.ssa Marzia Duse, Direttore del Servizio di Immunologia e Allergologia Pediatrica dell'Università "Sapienza" di Roma: "Sovrappeso e obesità registrano percentuali importanti tra i bambini asmatici. Questi fattori, da un lato, possono aggravare la sintomatologia dell'asma e, dall'altro lato, possono predisporre all'insorgenza di malattie dell'età adulta, quali diabete, osteoporosi, rischi cardiovascolari e asma stessa. Uno stile di vita corretto, che contempli una regolare attività fisica, è importante per tutti i bambini, ma lo è, per questi motivi, ancor di più per i bambini asmatici. La promozione dell'attività fisica e dei corretti stili di vita in età evolutiva per la prevenzione delle malattie respiratorie croniche è un obiettivo molto importante condiviso con la Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (Simri)".
Genitori iperprotettivi sono ostacolo alla pratica sportiva.
Decisivo è il ruolo dei genitori.
Questo è uno degli aspetti presi in considerazione da una recentissima revisione sistematica della letteratura scientifica sulla relazione tra asma, sovrappeso ed effetti dell'attività fisica in età evolutiva (Annals of Epidemiology, 2016;7:504-510) che ha comparato 75 studi condotti tra il 2000 e il 2014. Sebbene non sia stata ancora del tutto chiarita la correlazione tra asma e obesità, l'attività fisica risulta essere un fattore in grado di incidere su questa correlazione e di avere un impatto positivo sulla salute nei bambini e negli adolescenti. Ciononostante, conclude la ricerca, le paure dei genitori su possibili effetti secondari dell'asma rimangono i principali ostacoli alla pratica dell'attività sportiva. A conclusioni simili giunge uno studio italiano effettuato su 195 bambini asmatici e 205 controlli, presso il Dipartimento di Pediatria dell'Università di Roma "Sapienza" in bambini che afferivano al Servizio Medicina dello Sport. I risultati della ricerca sono stati presentati al congresso dell'American Thoracic Society nel 2015 (Am J Resp Crit Care Med 191,2015,A3364).
"Anche da noi i genitori tendono a considerare allergia e asma come una barriera allo svolgimento di una regolare attività fisica. Ad esempio solo il 21% dei bambini asmatici esegue una visita specialistica allo scopo di conseguire il certificato di idoneità sportiva agonistica (necessario di solito dopo i 12 anni), nel resto dei casi la valutazione funzionale è finalizzata solo a monitorare lo stato di salute. Numeri ben diversi (79%) si registrano tra i bambini che non hanno asma e allergie. Un altro dato da sottolineare è che la percentuale di soggetti sovrappeso e obesi è del 32.5% nei bambini asmatici rispetto al 21.1% dei controlli", afferma Giancarlo Tancredi, tra gli autori dello studio e responsabile del Servizio di Medicina dello Sport (Dipartimento di Pediatria - 'Sapienza' Università di Roma).
Come scegliere lo sport più adatto.
"I bambini asmatici possono praticare la maggior parte degli sport.
La regola più importante è rispettare le attitudini e le inclinazioni dei bambini che devono naturalmente contemperarsi con le esigenze economiche e logistiche della famiglia. In generale sono sconsigliati solo gli sport estremi in cui il bambino o l'adolescente può essere soccorso con difficoltà (parapendio, deltaplano), le immersioni subacquee in profondità e le attività svolte in ambienti fortemente inquinati- aggiunge Tancredi- L'aspetto più importante da considerare è che l'asma deve essere tenuta sotto controllo. A questo proposito oltre ad assicurare l'aderenza alla terapia è bene far sì che il bambino sia seguito da un lavoro di squadra tra genitori, pediatra (o specialista curante) e istruttori i quali devono essere informati sulle condizioni di salute del bambino, sulle norme comportamentali e terapeutiche utili a evitare la crisi asmatica e, in caso di insorgenza, sulle azioni da adottare". (Wel/ Dire)