Come medico curo moltissimi giovani.
Ascolto le loro confidenze, i loro sfoghi, le loro illusioni e disillusioni in un’età così ricca di energia e potenzialità ma anche piena di dubbi ed ansie per la carenza lavorativa, per il futuro incerto, per le scelte universitarie in un mondo che avvertono ostile e pieno di difficoltà.
Vivono talmente male queste situazioni che alcuni nascondono le loro emozioni, accusando la società o la politica o la famiglia, per poi esplodere con rabbia eccessiva; altri si abbattono con apatia e senso d’inutilità pensando di non avere gli strumenti per poter reagire diversamente.
E’ a quel punto, che mi viene in mente la storia della giovanissima eroina dei nostri tempi, Malala che di fronte ad ingiustizie, sicuramente più evidenti nel suo paese, prese e prende ancora oggi, di petto la situazione creando valore nella sua e altrui vita.
Com’è diversa la sua storia.
Lei è un esempio a non farsi scoraggiare o abbattersi da situazioni che sembrano più grandi o non modificabili, ma insegna con la sua esperienza, a realizzare i propri sogni e perseguirli, indipendentemente dalle condizioni avverse, attingendo al grande potenziale che si trova dentro la vita di ognuno di noi.
Malala Yousafzai,
premio Nobel per la pace 2014.
È il Nobel per la pace più giovane della storia.
La pachistana Malala Yousafzai, a soli 17 anni, ha ricevuto il premio Sakarov per la libertà di pensiero ed il premio “Nobel per la pace” dalla giuria di Oslo insieme al sessantenne attivista indiano Kakilash Satyarthi che da 25 anni si batte per togliere i bambini del suo Paese dalla schiavitù e dallo sfruttamento.
Nella motivazione della giuria norvegese si legge che “nonostante la sua giovane età Malala Yousafzai è una combattente per il diritto dei bambini all’istruzione e ha dimostrato con il suo esempio che tutti, anche i giovanissimi, possono contribuire a cambiare qualsiasi situazione anche nelle circostanze più pericolose. La sua è una battaglia eroica ed una guida per i diritti dei bambini all’educazione”.
Malala, che non ha ancora neanche 18 anni, è già una star nella difesa dei diritti umani, e nonostante la sua giovane età, rappresenta qualcosa di nuovo nell’orizzonte umano.
Il 9 ottobre del 2012 Malala è stata vittima di un tentato omicidio per cui fu gravemente ferita alla testa e al collo da uomini armati saliti a bordo del pullman scolastico su cui lei tornava a casa da scuola,
Questo perché all’età di tredici anni era già celebre per il blog che curava per il sito della BBC in lingua urdu, e dove documentava cosa succedeva nel distretto dello Swat dove viveva in piena offensiva talebana e dove difendeva il diritto all’istruzione in un Paese in cui 20 milioni di bambini sono esclusi dal sistema scolastico.
Poco dopo l’attentato Ihsanullah Ihsan, portavoce dei talebani pakistani, rivendicò l’atto sostenendo che la ragazza era “il simbolo degli infedeli e dell’oscenità” minacciando, se fosse sopravvissuta, un altro attentato alla sua vita.
Ricoverata d’urgenza all’ospedale di Mingora, e poi all’ospedale militare di Peshawar, in seguito trasferita in un ospedale di Birmingham che si offrì di curarla, salvandole la vita.
A soli 13 anni ha rischiato la propria vita per difendere apertamente il diritto all’istruzione nel proprio Paese.
La giovane età e la sua determinazione è un esempio per tutti i giovanissimi; di fronte all’ingiustizia non si può più tacere ma solo reagire.
L’importanza dell’ istruzione e la sensibilizzazione ai diritti umani da giovanissimi, è una speranza per un cambiamento per tutta l’umanità.
E’ sopravvissuta ai talebani.
Dopo l’attentato la sua storia ha fatto il giro del mondo, e Malala non solo è sopravvissuta ma ha potuto scrivere un libro, parlare alle Nazioni Unite, aumentare il suo impegno e ricevere riconoscimenti.
Nonostante la sua vita sia in continuo pericolo e le è stata negata l’infanzia e ogni diritto di ribellarsi alle ingiustizie subite……………………continua imperterrita la sua lotta per l’umanità.